Franco adesso ha finalmente la sua casetta sicura

TERAMO – Fino a questa mattina per Franco, ragazzo autistico che vive con la famiglia a Villa Ripa, è stato impossibile rimanere nella sua abitazione di due piani, anche se agibile, e ancora peggio sarebbe stato in una struttura di prima accoglienza: i rituali quotidiani faticosamente riconquistati dopo le scosse di agosto scorso si sono infranti con l’ultimo sciame sismico dal 30 ottobre in poi. Fino a questa mattina quando accanto alla sua abitazione, grazie alla macchina della solidarietà, è stata installata una casetta mobile di 45 metri quadrati. Grazie ad essa, Franco e famiglia potranno lasciare il residence, sulla costa, offerto nell’ultima settimana dall’Associazione Autismo Abruzzo Onlus. 
La casetta mobile è stata messa a disposizione dalla 
cooperativa sociale Agorà di Castion di Loria, nel Trevigiano. «La spesa per il trasporto della casetta – ha detto Dario Verzulli di Autismo Abruzzo Onlus – è stata anticipata dalla nostra associazione sperando di raccogliere contributi dalla solidarietà collettiva. Al nostro appello hanno già risposto in molti, tra cui Dante D’Elpidio, vice presidente nazionale Unitalsi, che ci ha assicurato il contributo già disponibile per l’affitto di un’introvabile roulotte».  
«La collaborazione con la famiglia di Franco – prosegue Verzulli – ci ha permesso di segnalare alcune lacune
organizzative alla Protezione Civile che interviene in emergenza curando dettagliatamente le esigenze della popolazione colpita dal sisma con abitazioni inagibili, ma dimentica, o considera con ritardo, le difficoltà di persone con grave disabilità, fisica, sensoriale e mentale. Per loro è necessario istituire un percorso di tutela specifico che, indipendentemente dalla natura del danno causato da fenomeni naturali alle case, possa garantire un intervento adeguato. E’ quello che ci segnalano purtroppo in molte aree colpite dal sisma, famiglie con bambini con autismo messi nel mucchio. Ogni istante dei famigliari è impiegato a stabilizzare la condizione del figlio autistico e non possono combattere burocrazia e rigidità di un’organizzazione dedicata alle emergenze. Tutto questo – conclude – a pochi mesi dall’entrata in vigore della prima legge nazionale sull’autismo (134/2015) e a poche settimane dalla pubblicazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza
sanitaria (LEA) che includono appunto anche l’autismo».